L’orticoltura a Lusia è iniziata nei primi anni del 1900, è iniziata come attività che produceva prodotti per consumo familiare. Lusia e i comuni che la circondano, sono caratterizzati da terreni con strati di sabbia molto spessi, trasportati dalle piene dell’Adige nei secoli precedenti. La tipologia del terreno (molto leggero e con una forte componente di sabbia), non permetteva la coltivazione delle colture tradizionali (grano e mais) poiché le stesse fornivano produzioni unitarie scarse. Terreni fertili e leggeri, la disponibilità illimitata d’acqua (per la vicinanza al fiume Adige) sono state le basi fondamentali per lo sviluppo dell’orticoltura ed in particolar modo della coltivazione dell’insalata. Ne è prova il documento che di seguito è riportato, nel quale sono descritte le condizioni dei terreni negli anni 30, degli orticoltori, e della loro difficoltà nel trattare con i commercianti. L’autore del testo si fa promotore del problema in nome di tutti cittadini, inviando la lettera ad un’autorità ecclesiastica.

Da qui i primi tentativi di coltivare ortaggi, da prima per consumo locale, successivamente (dopo la seconda guerra mondiale), con l’avvento dei primi mezzi di trasporto, per fornire altri mercati.
Di quegl’anni, poche notizie scritte sono giunte a noi, tuttavia in alcuni quaderni manoscritti (datati 1930), da qualche agricoltore dell’epoca, (un po’ più organizzato e in grado di scrivere) era menzionata l’insalata che in quel periodo era usata in modo generico come termine per indicare sia le lattughe sia le indivie. Ma già nel 1933 in quei quaderni compariva la dicitura “latuga” o “salata” che a quell’epoca come accade ancora tra alcuni produttori d’oggi era intesa come Lattuga Cappuccia.

Tuttavia la seconda guerra mondiale, che vide la distruzione di buona parte del paese di Lusia, rallentò il processo di sviluppo dell’orticoltura e mise in ginocchio l’intera zona.Con la fine della guerra, e la disponibilità d’alcuni mezzi di trasporto (recuperati dal passaggio degli eserciti) alcuni produttori si improvvisarono commercianti, ed iniziarono ad acquistare prodotti e portarli presso altre città del Italia settentrionale per la vendita.La situazione all’indomani della guerra, caratterizzata da distruzione e fame, fu l’occasione per collocare i prodotti orticoli nelle città limitrofe a Lusia, facendo espandere l’orticoltura nella zona. Prodotto cardine per gli orticoltori divenne l’insalata (Lattuga Cappuccia) i quali visti gli incoraggianti risultati economici che si ottenevano (dovuti alla forte domanda) iniziarono ad aumentare gli investimenti, spianando altri terreni (prima considerati non produttivi per l’eccesso di sabbia) organizzando gli appezzamenti con opere di scolo delle acque ed impianti d’irrigazione.L’impegno e la tenacia degli agricoltori di Lusia hanno portato ad una rapida espansione dell’orticoltura e sopratutto la coltivazione dell’insalata, non esistono di quei periodi dati statistici certi.La prima documentazione statistica risale agli anni 50 e coincide con la fondazione della Centrale Ortofrutticola di Lusia. Il centro costruito per risolvere le problematiche derivanti dalla poca organizzazione dei produttori e dal basso potere contrattuale degli stessi, diffronte ai commercianti che si presentavano direttamente in campagna, è divenuto presto punto di riferimento e simbolo della insalata

insalata di lusia